Donare gli organi: falsi miti e come farlo

In Italia il numero di trapianti è in aumento, con un record di 4.692 nel 2024. Tuttavia, le persone in attesa di organi (prime tra tutte quelle che aspettano un rene) sono 8mila. Inoltre, sono in aumento anche coloro che rifiutano di donare: circa il 40% di chi ha rinnovato la carta d'identità tra il gennaio e il marzo 2025 (circa 950mila persone). Ma sono ancora di più le persone che non si sono espresse: il 41% della popolazione italiana. 

Alla base di quest'assenza di scelta ci sono anche alcuni falsi miti da sfatare.


"Mi prenderanno gli organi anche se sono ancora vivo"

Nel nostro Paese, il trapianto di organi e tessuti viene eseguito solo in seguito all’accertamento di morte, che certifica un decesso cerebrale irreversibile. È impossibile che si certifichi un falso decesso per prendere gli organi, perché il processo di accertamento di morte e quello di donazione sono separati:

1. un medico riscontra il decesso;

2. una commissione di medici la certifica;

3. una diversa équipe si occupa del prelievo e del trapianto. 

Inoltre, la certificazione di decesso segue procedure specifiche per confermare che il cervello è danneggiato in modo irreversibile. Non è mai accaduto che una persona si dimostrasse viva dopo tale certificazione.


"Una volta che ho dato il consenso non potrò ritirarlo"

Si può cambiare idea sulla donazione in qualsiasi momento, per esempio scrivendo la propria volontà, con data e firma, in un foglio bianco nel portafoglio. Fa fede l’ultima dichiarazione resa.

Per chi non rilascia dichiarazioni, a dare il consenso saranno i familiari aventi diritto (nell’ordine: coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni o genitori). In caso di minorenni, a dare il consenso devono essere entrambi i genitori.


"Se ho una malattia non posso donare gli organi"

Spesso si può essere donatori anche se si hanno delle malattie (a seconda del disturbo e della parte da donare). Basti pensare che dal 2018 in Italia anche le persone con infezioni da HIV possono donare organi (naturalmente, solo ad altre persone con HIV!).


"Tanto si possono donare solo alcuni organi"

La maggior parte di chi aspetta un organo attende un rene. Ma, oltre a reni, fegato, cuore e polmoni, è possibile donare pancreas, intestino, cornee (che possono restituire la vista ad alcuni non vedenti), pelle (che può per esempio salvare la vita a persone con ustioni gravi) e molto altro.


"Al funerale sarò sfigurato"

Gli organi e i tessuti sono prelevati nel rispetto della persona. Per esempio, la pelle da trapiantare viene asportata in strati sottili e solitamente da aree non visibili.
Dopo la donazione, il corpo viene riconsegnato alla famiglia per il funerale e la sepoltura.


Perché donare gli organi

Donando organi e tessuti una singola persona può salvare fino a 8 vite e migliorarne altre 75.
È particolarmente importante donare se si appartiene a una minoranza etnica, poiché ci sono alcuni fattori che rendono a queste persone più difficile trovare un donatore. Per esempio, in alcuni casi in una popolazione possono essere prevalenti specifici gruppi sanguigni, più rari tra le persone causasiche.
Spesso attendere un organo è molto pesante, sia fisicamente sia psicologicamente, perché ne dipende la sopravvivenza o la qualità di vita. Nel caso della necessità di un trapianto di rene, per esempio, occorre recarsi in ospedale 3 volte a settimana per effettuare sedute che durano in media 4 ore. Donare, quindi, è un gesto molto importante per preservare la vita in diversi modi.

Come diventare donatori di organi e tessuti

In Italia vige il sistema opt-in, o a consenso o dissenso esplicito, cioè occorre esplicitare di voler donare gli organi. In altri Paesi è il contrario: per esempio, in Belgio vige il consenso presunto (opt-out): bisogna chiedere di essere cancellati dal registro dei donatori. Qui, meno del 20% dei cittadini ha ritirato il consenso. Questo perché di fronte a decisioni complesse tendiamo a non scegliere, restando all'opzione di default.
Come riporta il Centro Nazionale Trapianti, per diventare donatrici o donatori è possibile esprimere il consenso in diversi modi:
  • presso gli uffici anagrafe dei Comuni quando si rinnova o ritira la carta d’identità;
  • compilando il modulo dell'AIDO - Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (online o in una delle sedi);
  • firmando l'apposito modulo presso la propria Azienda Sanitaria Locale (ASL) di riferimento (questo il modulo italiano e questo quello tedesco);
  • compilando il tesserino del CNT, il tesserino blu del Ministero della Salute, o una delle carte distribuite dalle associazioni di settore. In tali casi bisogna stampare la tessera e conservarla tra i propri documenti personali;
  • riportando la propria volontà, data e firma su un foglio bianco, custodendolo tra i propri documenti.




Fonti

📚 Il Post, 2025. Le opposizioni alla donazione degli organi continuano ad aumentare.
📚 Roberta Villa, 2025. Fosforo e Miele #59: trapianti e vaccini: un sottile fil rouge.
📚Croce Rossa Italiana. Vera Salute - Donazione di Organi e Tessuti.
📚 Centro Nazionale Trapianti, 2023. Donazione dopo la morte.
📚 Università di Padova, 2023. Donazione degli organi: percezione e sentimenti degli italiani secondo una ricerca Unipd.
📚 Mayo Clinic, 2023. Organ donation: Don't let these myths confuse you.
📚 Huffington Post, 2023. Troppo poche le donazioni di organi in Italia. Ma perché?
📚 ANSA, 2022. Ultracentenaria dona gli organi, è la prima volta al mondo.
📚 Istituto Superiore di Sanità, 2022. Trapianto di pelle.

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